martedì 28 giugno 2016

Ti compro con la borsa di Hermès


Banana Yoshimoto, un nome strano, che ovviamente ricorda il noto frutto ricco di potassio...nell'altro senso. Lei posside un altro nome, Mahoko, ma voleva uno pseudonimo "carino e adrogino". Ma il seguente libro parla d'altro.
Parla di lei, il padre è morto poco tempo fa, vittima di un doppio suicidio d'amore, ma esso è avvolto da una nube di mistero e contraddizioni: chi infatti pensa sia un omicidio chi pensa a tutt'altro.Banana, va in un quartiere di Tokyo, Shimokitazawa, non necessariamente ricco ma molto acoogliente e ottimo per una donna che, anche se in ritardo, va a vivere da sola. Trova un lavoro, una casupola di vecchio stampo, e in poco tempo riesce a sistemarsi a dovere. Un giorno, alcune vibrazioni del campanello avvertono l'arrivo di una persona... Sua madre. Non riesce, a distanza di tempo, a vivere da sola e quindi vuole stabilirsi da sua figlia per pochi mesi, giusto il tempo per superare l'angoscia che Mahoko aveva superato da tempo. La figlia era confusa e inizialmente non voleva, sopratutto perchè la madre ha cercato di "comprare" la conferma di restare; successivamente Mahoko decide di farla restare a casa sua, ma come ospite.
Questo è definibile un libro autobiografico, ma non lo è in tutti i sensi: infatti molto del tipico carattere culturale giapponese è contenuto nel libro seguente.

Banana Yoshimoto ha cercato di rappresentare l'angoscia, la tristezza e i sentimento antagonisti che a volte sono consci, altre inconsci, con un fare "astratto" ma allo stesso tempo "concreto".
Questo è quello che ogni autore o autrice che sia dovrebbe fare: fantasticare sulle emozioni forti e malinconiche per focalizzare immagini "felici" anziché il contrario.
Ovviamente senza eliminare la suspence, che richiede molta abilità mantenerla nel caso di questo libro.
Un libro adatto a chi vuole leggere alcune pagine, e finire il libro in una settimana, perchè legge 30 pagine al giorno!


Arrivederci e...al DECIMO POST!!! :-) :-) 

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